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Quasi un mln di famiglie che sostituiscono lo Stato nella gestione della non-autosufficienza



Secondo i dati INPS forniti per l’Osservatorio DOMINA, i datori di lavoro famiglie nel 2022 tornano sotto il milione (977.929), in lieve calo rispetto all’anno precedente (-6,6%). Si tratta probabilmente di un assestamento del dato dopo gli aumenti del 2020 e del 2021, dovuti alle misure di contenimento della pandemia.


Tra i datori di lavoro, oltre un terzo si concentra in Lombardia e nel Lazio. La componente femminile è mediamente del 57%, mentre quella straniera al 6% (2% Ue e 4% non Ue). Dopo gli aumenti del biennio 2019-2021, nel 2022 in tutte le regioni – ad eccezione della Sardegna – si registra un calo nel numero di datori di lavoro domestico.


Osservando i dati dei datori di lavoro per fascia d’età, tra gli uomini si ha una concentrazione maggiore nella fascia fino a 59 anni (36,2%), mentre tra le donne la fascia più rappresentata è quella con almeno 80 anni (41,7%).

In linea generale si può ipotizzare che la fascia meno anziana sia caratterizzata prevalentemente da rapporti di colf o baby sitter, mentre la più anziana da rapporti di badante, anche se – è bene ricordarlo – non sempre il datore di lavoro coincide con il beneficiario della prestazione (è possibile, ad esempio, che il datore di lavoro di una badante sia il figlio di una persona anziana).


Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “le famiglie italiane giocano un ruolo sempre più importante non solo come beneficiarie dei servizi di assistenza, ma anche come datori di lavoro domestico. Nel modello attuale di welfare, le famiglie si trovano a gestire servizi fondamentali quali la cura degli anziani e dei disabili o l’assistenza ai minori, senza considerare l’aiuto essenziale nella gestione della casa. Considerando solo la componente regolarmente censita dall’INPS, le famiglie datori di lavoro sono quasi un milione. La pandemia ha evidenziato le difficoltà del sistema sanitario nazionale che, senza l’impegno delle famiglie, sarebbe ulteriormente sotto pressione. E’ importante, quindi, dare riconoscimento e sostegno a questo impegno, mettendo le famiglie nelle condizioni di operare in sicurezza e fiducia.”


Fonte: Assinews.it



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